In quasi tutti i Paesi europei, si effettua il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa. Questa pratica è adottata uniformemente dai Paesi membri dell’Unione Europea (UE), che attualmente regolano il cambio orario due volte l’anno: a marzo per passare all’ora legale e a ottobre per tornare all’ora solare.

L’Unione Europea ha istituito la normativa per il cambio dell’ora al fine di sincronizzare gli orari tra gli Stati membri, garantendo un sistema coordinato per ridurre la confusione e migliorare la coesione economica e sociale. Tuttavia, il tema è oggetto di dibattito da anni: nel 2018, il Parlamento Europeo ha proposto di abolire il cambio stagionale dell’ora, lasciando a ciascun Paese la possibilità di scegliere se adottare permanentemente l’ora legale o l’ora solare. Questa proposta è nata in seguito a sondaggi e studi che evidenziavano come il cambiamento dell’ora potesse avere effetti negativi sul benessere delle persone, nonché un impatto limitato sul risparmio energetico.

Nonostante il voto del Parlamento Europeo a favore dell’abolizione, la proposta è stata rinviata e non è ancora stata implementata, principalmente a causa di difficoltà nel raggiungere un accordo definitivo tra i vari Stati membri. Di conseguenza, il cambio orario semestrale è ancora in vigore in tutta l’UE, inclusi Paesi come Francia, Spagna, Germania e molti altri.

Il ritorno all’ora solare è un tema che ogni anno apre il dibattito sui vantaggi e svantaggi legati alla gestione dei nostri orari, specie in termini di risparmio energetico. Ma perché avviene questo cambiamento, e quali sono gli effetti concreti? Tradizionalmente, l’ora legale è stata introdotta per sfruttare maggiormente le ore di luce naturale nei mesi estivi, riducendo l’uso di illuminazione artificiale, e di conseguenza il consumo energetico. Tuttavia, con l’arrivo dell’autunno, il ritorno all’ora solare permette di riallineare il ciclo giorno-notte alle ore di luce invernale, consentendo a molti di sfruttare la luce naturale nelle prime ore del mattino.

Sul piano del risparmio energetico, i dati mostrano che l’ora legale offre effettivamente un risparmio maggiore nei mesi estivi. Gli studi indicano che l’ora legale riduce il consumo energetico grazie alla riduzione di elettricità necessaria per l’illuminazione serale. Tuttavia, il risparmio complessivo è variabile e negli ultimi anni, con l’efficienza energetica migliorata nelle abitazioni e l’uso di illuminazione a LED a basso consumo, il vantaggio economico del cambio di orario è meno rilevante rispetto al passato. Alcuni sostengono che mantenere l’ora legale tutto l’anno potrebbe contribuire ulteriormente alla riduzione dei costi energetici, in particolare per le famiglie e le aziende che, estendendo le ore di luce serale, potrebbero ritardare l’accensione dell’illuminazione artificiale.

Esistono però anche svantaggi nel mantenere l’ora legale in modo permanente. Tra i principali, il disagio biologico: alzarsi al buio per diverse ore al mattino durante l’inverno può diminuire negativamente la salute e il ritmo circadiano delle persone, portando a effetti come stanchezza cronica, calo di concentrazione e disturbi dell’umore. Per le industrie, il ritorno all’ora solare rappresenta un miglior allineamento con i ritmi naturali del giorno, agevolando i lavoratori nei mesi freddi.

In molti Paesi industrializzati, il risparmio energetico viene perseguito con una combinazione di tecnologie avanzate, regolamentazioni, incentivi e iniziative per l’efficienza. Ecco alcune delle principali strategie adottate:

  1. Efficienza degli edifici : Nei Paesi come Stati Uniti, Germania e Giappone, l’efficienza energetica degli edifici è una priorità. Normative stringenti richiedono che gli edifici nuovi siano costruiti con materiali isolanti avanzati, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti. In molti casi, gli edifici sono dotati di sistemi di gestione energetica che monitorano e riducono i consumi. Inoltre, sono previsti incentivi per ristrutturare gli edifici esistenti rendendoli più efficienti.

  2. Illuminazione a LED e sistemi di controllo intelligenti : La sostituzione delle lampadine tradizionali con LED, che consumano fino al 75% in meno, è ormai uno standard in molti Paesi. Inoltre, gli edifici pubblici e commerciali utilizzano spesso sistemi di illuminazione automatizzati e sensori di movimento per evitare sprechi.

  3. Smart grid e contatori intelligenti : Gli Stati Uniti, il Canada e vari Paesi europei hanno introdotto le “smart grid”, reti elettriche intelligenti che migliorano la distribuzione e l’uso dell’energia. I contatori intelligenti consentono alle famiglie e alle aziende di monitorare i propri consumi in tempo reale e di sfruttare tariffe variabili, ottimizzando il consumo durante le fasce orarie in cui l’energia costa meno.

  4. Fonti rinnovabili : L’energia rinnovabile è una delle principali fonti di risparmio energetico in Paesi come Germania, Svezia e Australia. In particolare, l’energia solare, eolica e idroelettrica riducono la dipendenza dai combustibili fossili, consentendo di risparmiare su costi energetici a lungo termine e ridurre le emissioni di CO₂.

  5. Trasporti sostenibili : Molti Paesi promuovono i trasporti pubblici, l’uso di biciclette e la mobilità elettrica per ridurre il consumo di carburanti fossili. La Norvegia, ad esempio, ha significati incentivi per le auto elettriche, che rappresentano ormai una larga percentuale delle nuove immatricolazioni. Anche il Giappone ha introdotto treni ad alta velocità e incentivi per l’uso di veicoli ibridi.

  6. Industria 4.0 e automazione efficiente : In Germania, Stati Uniti e Giappone, le industrie tecnologie avanzate, come l’automazione, la robotica e l’intelligenza artificiale, per ottimizzare i processi produttivi, ridurre il consumo di energia e abbattere gli sprechi. Inoltre, molte industrie applicano il concetto di economia circolare per riutilizzare materiali e risparmiare energia.

  7. Incentivi e politiche governative : In Paesi come il Regno Unito e il Canada, sono stati introdotti incentivi per le famiglie e le imprese che adottano tecnologie efficienti, come impianti fotovoltaici, sistemi di riscaldamento a pompa di calore e isolamento termico avanzato. Inoltre, le politiche di carbon pricing (come la tassa sul carbonio) incentivano l’adozione di misure di risparmio energetico in settori industriali ed energetici.

  8. Educazione e sensibilizzazione : Programmi educativi e campagne di sensibilizzazione sono fondamentali per diffondere questo tipo di cultura, anche tra i più giovani.

Queste strategie rappresentano un approccio integrato al risparmio energetico, combinando tecnologie, politiche e comportamenti sostenibili.